mercoledì 30 dicembre 2020

Il cammino didattico di Gradnik, nel Percorso Internazionale Le Vie della Letteratura e della Poesia

 



La rete Borghi d'Europa sviluppa per il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico-jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica), il Percorso Internazionale La Via della Letteratura e della Poesia.

L'iniziativa si apre nel Comune di Brda, con Il Cammino didattico di Alojz Gradnik.


Nel progetto del Comune di Brda »I sentieri di marcia per i fiori di ciliegio« ha trovato il suo posto anche il cammino didattico di Alojz Gradnik. Il viaggio conduce il visitatore tra le vigne e nel centro del villaggio Medana.
Sul cammino vi accompagnano i versi del poeta che ci invitano fino alle scale invisibili. Queste ultime portano nella casa nativa del poeta, dove potete riposarvi, guardando l’eredita del poeta e leggendo la sua poesia.
La parte naturalistica del Cammino di Alojz Gradnik offre al visitatore il sapere degli alberi tipici del Collio. Il luogo da cui si gode una bella vista è un avvenimento particolare, poiché propone la veduta dei 24 campanili del Collio e i monti distanti. Sul cammino possiamo ammirare il rapporto della gente del Collio con la natura, con la terra.
Il cammino di Alojz Gradnik è ideale per i passeggiatori che nella natura desiderano rinforzare il proprio corpo e lo spirito.

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Tempo richiesto: 1 ora

Lunghezza del cammino: 3 km

Descrizione del percorso:

Inizio del percorso: monumento di Alojz Gradnik davanti il castello di Dobrovo
Il poeta Alojz Gradnik ha fatto un particolare cammino verso il successo nella poesia slovena e le ha dato un enorme sigillo.
la serie della sua raccolta rileva il suo grande amore pei i Collio nativo. Nelle canzoni amorose invece, subisce l’amore come un sentimento distruttivo che conduce alla morte. Allo stesso tempo, nelle canzoni amorose, riflette sul senso della vita umana, la quale è, a dire il vero, un solo esaurimento.

Prima tappa: IL GELSO
Al Collio coltivavano il gelso per i bachi da seta. L’albero è abituato alla siccità e anche al freddo. È ancora presente il gelso nelle nostre parti, però solo come albero ornamentale che offre l’ombra ideale nei mesi estivi.

Seconda tappa: LA VITE
La vite è presente in Europa già dall’Era mesozoica. Ai tempi dello Stato romano, la vite si ampliò al Collio dalla vicina Aquileia e da Cividale. Le varietà più conosciute sono la ribolla, il pinò bianco e grigio e merlò.

Terza tappa: L’ULIVO 
È l’albero del Collio che cresceva nelle posizioni soleggiate tra le viti e sui pendii. Nell’inverno del 1929 gli ulivi gelarono. Hanno ricominciato a piantare l’ulivo qualche anno fa. L’olivo d’oliva è di ottima qualità. La Domenica delle palme è festeggiata con i rametti di ulivo.

Quarta tappa: IL FICO
Il fico è un albero mediterraneo, diffuso anche al Collio. L’albero è interessante per la doppia natalità annuale. Al Collio crescono: beli e črni medoni, belica, kamberji, bonke, … I fichi di vendemmia, maturati durante la vendemmia, venivano essiccati al sole e conservati nelle casse. Li vendevano nei giorni di Natale come frutta secca.

Quinta tappa: LA PRUGNA
Gli abitanti del Collio pelavano le prugne, le solfavano e seccavano. Seccate, erano compresse per due e in questo modo si formavano le gustose prunelle (“pnčaste češpe”).
Le prunelle erano messe nelle casse per il trasporto e per la vendita.

Sesta tappa: LA CILIEGIA
Deriva dall’Asia Minore.  Al Collio conosciamo: čufrce, pontevke, trcinke, prvačnce… Le ciliegie sono il primo frutto dell’anno che portano in casa il primo guadagno. Ai tempi dell’Austria-Ungheria erano un frutto molto apprezzato.

Settima tappa: IL CIPRESSO
La meta del poeta è realizzata, la sua strada è finita.  A Medana, il suo villaggio prediletto, vicino allla sua casa e sotto i cipressi, ha ritrovato l’ultimo riposo (la poesia “Ciprese”). I versi sulla sua tomba sono presi dal sonetto “Večerne sence”.
Nelle famiglie ricche, alla nascita sel bambino, piantavano il cipresso vicino alla casa. A Vipolže (Vipolzano), nel parco castellano del vecchio castello, crescono i cipressi più grandi e secolari sell Slovenia.

Ottava tappa: BIOGRAFIA
Alojz Gradnik nacque nel 1882 a Medana da madre friulana, Lucia Godeasi, e da padre sloveno, Jožef. I genitori ebbero 10 figli. La loro prima abitazione fu la vecchia scuola di Medana, poi le altre case fel paese.
Nonostante la povertà, il padre lo mandò al liceo tedesco di Gorizia. All’esame di maturità prese il massimo dei voti.  A Vienna studiò legge e nell’anno 1907 diventò dottore in legge.
Svolse la professione di avvocato a Gorizia, Cerkno e a Pola. Dopo la prima guerra mondiale lavorò al Ministero degli esteri a Belgrado. Fu il membro delle corti supreme.
Dopo la seconda guerra mondiale si ritirò in pensione e visse a Lubiana, dove mori nel 1967. È sepolto a Medana, nel suo paese nativo.

Contato:
Ufficio informazioni turistiche Brda
Grajska cesta 10
5212 Dobrovo

tel.: + 386 (0)5 395 95 94
e-mail: tic@obcina-brda.si


venerdì 18 dicembre 2020

La Via dei Tratturi e Atessa nella rete di Borghi d'Europa (Patrocinio IAI)


 


 La rete Borghi d'Europa sviluppa sotto il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,ForumIntergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), il progetto L'Europa delle scienze e della cultura.

L'Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) è un'organizzazione internazionale nata nel 2000 e che raccoglie i paesi che si affacciano sul mar Adriatico e Ionio. È un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella Euroregione Adriatico Ionica. Il suo segretariato permanente ha sede nella città di Ancona, storico avamposto tra l'Europa occidentale, la Grecia e i Balcani, nella cinquecentesca Cittadella, detta anche Fortezza di Ancona.

La Regione Abruzzo fin dal maggio 2010 aveva espresso l'impegno di aderire alla MacroRegione Adriatico Jonica.

Borghi d'Europa ha inserito la Via dei Tratturi nei Percorsi Internazionali compresi nell'iniziativa L'Europa delle scienze e della cultura, scegliendo Atessa come luogo di riferimento per il viaggio del gusto.

Atessa (L'Atésse in dialetto atessano è un comune italiano di 10 567 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della comunità montana Valsangro. È il più grande comune della provincia per estensione e l'ottavo per popolazione.

Oltre allo sviluppo economico con l'apertura del complesso industriale Honda-Sevel, la città vanta un grande patrimonio storico e artistico, essendo una città molto fiorente durante il Medioevo, prediletta inoltre dalla regina Giovanna II di Napoli nel XV secolo. La fama della città è legata alla leggenda riguardo a un drago ucciso da San Leucio di Alessandria, il patrono della città, la cui costola è conservata nella cattedrale di San Leucio, in posizione predominante nel borgo. 

La presentazione del progetto ha conosciuto un brindisi con il Pecorino 'Tratturo' delle Cantine Spinelli di Atessa, "...vino ideale con tutta la cucina marinara, in particolare con i crudi e i frutti di mare. Si sposa bene anche con piatti delicati a base di carne, con le verdure e i formaggi freschi e semi-stagionati. Ottimo come aperitivo. "

 

sabato 28 novembre 2020

Molino Rachello, un bell'esempio nel mondo molitorio

 


 



 

L’anno scorso, di questi tempi, i “canadesi” – invitati dall’Associazione Meridionale Cerealisti – si sono presentati ad Altamura (BA) la capitale del “granaio d’Italia” (con la Sicilia) per un’azione diretta di “pubbliche relazioni” e promuovere così il grano che più di altri vanta  gran qualità… Nell’occasione è uscita la news (che news non è,  perché cosa nota agli addetti ai lavori) che il grano a Manitoba, sia fatto maturare col “doping” (leggi glifosato) comunque al di sotto dei limiti di sicurezza fissati dall’Unione Europea, limiti che (insinuazione?) la UE, ha elevato proprio per consentire a detto grano di essere importato e commercializzato anche in Europa… C’è da considerare il momento di pesante crisi in cui versa il settore del grano duro specie nel Mezzogiorno d’Italia: da 2 anni il prezzo al quintale è di 4-5 euro sotto il costo di produzione, che in quelle zone si attesta intorno ai 22-23 euro circa al quintale - secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) il prezzo ultimamente si è tenuto stabile sui 27-28 euro al quintale… Ciò vuol dire che un agricoltore (se ha terreno di proprietà) vende il proprio raccolto a 1.050 euro all’ettaro, avendo avuto costi per 850 euro (…).   Speculazione al ribasso che potrebbe addirittura crescere quando le importazioni, che si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta, influenzano i prezzi di un mercato non sempre “trasparente”… anche per il grano bulgaro che arriva via mare a Bari (migliaia di tonnellate!) “triangolato” da navi battenti bandiera di Singapore o della Turchia, grano, questo, che con il prezzo e la qualità di quello canadese, proprio non ha niente a che spartire! 
In questo “variegato” contesto, non per fortuna, ma per professionalità e competenze, brilla un nome che è sinonimo di ottima reputazione: Molino Rachello!
Parliamo dell’apice della piramide del grano tenero, con una produzione di oltre 2000 quintali di macinato al giorno ottenuti dalla migliore selezione dei grani e con le più innovative tecnologie di lavorazione e rigorosi controlli qualitativi, che danno vita a farine genuine, sicure e dalle elevate qualità nutrizionali, farine fornite a centinaia di panifici artigianali, pizzerie e industrie alimentari. Questa la cronistoria: gli albori risalgono all’ormai lontano 1855 comprovati da una copia dell'“istromento” - l'atto notarile della compravendita di un terreno - che segna l'avvio dell’attività di Molino Rachello. Un'antica storia di mugnai che, in realtà, ha avuto origine molto anni prima.  Andrea Rachello - 90 anni oggi - rappresenta la quarta generazione, lui affitta un Molino a Cendon di Silea, nella provincia di Treviso e l’anno dopo, i figli, Carlo e Giovanni, decidono di acquistarlo. Dopo 50 anni di attività molitoria, nasce la “Ditta F.lli Rachello s.n.c. di Andrea e Giuseppe Rachello” e l’attività si trasferisce a Musestre di Roncade nel cuore del Parco Naturale del Fiume Sile. Nel 1992 il Molino F.lli Rachello s.a.s. ottiene la certificazione di qualità ISO 9001 (secondo molino del Nord-Est ad ottenerla) e quella per la macinazione di cereali Biologici; alla produzione convenzionale si aggiunge anche la farina biologica (oggi una delle linee fiore all’occhiello dell’azienda). Nel 2006 la capacità produttiva arriva a oltre 2.000 quintali di grano tenero macinato al giorno, con un’altissima qualità di servizio e di prodotto fornita a centinaia di panifici artigianali e di industrie alimentari. Nel 2011 l’installazione di un impianto fotovoltaico da 160Kw/h, permette di ridurre le emissioni di Co2 e nel 2015, il progetto “Oasi Rachello” di filiera tracciata 100% italiana è formalizzato ufficialmente tramite un disciplinare, che dichiara anche la visione aziendale di sostenibilità a 360°, sia dal punto di vista ambientale che socio-economica. Nel 2016 ulteriore ampliamento dell’impianto fotovoltaico a 210Kw/h e nel 2018 l’implementazione di un Progetto Sostenibilità in collaborazione con Assindustria Venetocentro di Treviso, per limitare ancor di più l’impatto ambientale e rendere gli interi processi aziendali sempre più ecosostenibili. Oggi, presso il Molino, la nuova generazione di Rachello, con la passione e l’attenzione per la qualità intatte, tutto è sempre al 100% italiano e  al 100% tracciabile.  I numeri: 3 regioni, 30 aziende agricole, 1 team di agronomi dedicato, 1 progetto di agricoltura sostenibile con disciplinare, certificazione ISO 22005, 10 farine 100% italiane.  Il Molino garantisce una filiera con materia prima di eccellenza grazie al grande rispetto nei confronti del territorio e dell’ambiente, poiché solo da terre, acque ed aria non inquinate possono nascere cereali sani, in grado di dare vita a farine genuine e naturali, rese così adatte alle diverse destinazioni d’uso.  Per questo da sempre il Molino predilige progetti ecosostenibili, selezionando zone agricole in aree naturali o protette - Oasi Rachello -  favorendo gli agricoltori che scelgono coltivazioni biologiche e non OGM e impegnandosi in particolare con coltivatori locali, con i quali fa rete, per prendersi cura del benessere dei clienti.  I maestri dell’Arte Bianca che hanno scelto di affidarsi a dette Oasi, contribuiscono a fornire un prodotto finale di qualità superiore e dalle proprietà uniche e gli agronomi, costantemente presenti, assistono gli agricoltori nell’applicazione del concordato disciplinare di coltivazione per garantire elevati standard. In un momento economicamente difficile, nel settore del grano, ce ne fossero di molini Rachello!
(GfL)

Molino Rachello srl
di Roncade, Via Everardo, 51, 31056 Musestre TV

venerdì 6 novembre 2020

RICORDANDO BRDA

 

Borghi d'Europa ha inserito nel 2018 (Anno Europeo del Patrimonio Culturale) Smartno, tra i borghi storici, avviando anche un itinerario di visite di giornalisti e comunicatori, che ha potuto godere della collaborazione dell'Ufficio Turistico di Brda, per la puntuale fornitura di materiali informativi.

Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del Parlamento Europeo il progetto dei Percorsi Internazionali. Fra questi, i Percorsi della Fede.

Nel 2020 riprende il viaggio dei Percorsi della Fede, proprio nell'anno in cui la Slovenia ha assunto la Presidenza di turno della IAI-Iniziativa Adriatico Jonica ( fino a maggio 2021).

Sempre nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di San Martino.





Smartno, un minuscolo borgo medievale che il poeta sloveno Alojz Gradnik ha definito “nido d’aquila” perché dalla cima la vista spazia a 360 gradi dal monte Nanos alle Alpi della Carnia fino al Mare Adriatico.

In questi giorni che precedono di poco il la festa di San Martino (che cade al'11 novembre), legata alla tradizione al primo assaggio del vino novello,( tanto che detto popolare dice: “A San Martino il mosto si fa vino”), sono ritornato col pensiero in una zona famosa appunto per il vino, in cui mi sono fermato spesso (e volentieri): il Collio.

Si tratta di un territorio, posto a cavallo fra Italia e Slovenia, di sconvolgente bellezza, con i suoi panorami di colline dolcissime, ricoperte di vigneti che producono ottimi vini, di cipressi e alberi da frutta. Su di esse sorgono borghi pittoreschi, fatti di case di pietra con i balconi di legno dove non mancano mai i fiori e viti rampicanti.

Di questo delizioso panorama ricordo particolarmente, situato proprio nel centro geografico del Collio il Borgo medievale di San Martino (Šmartno), , che il poeta sloveno Alojz Gradnik ha definito “nido d’aquila” perché dalla cima la vista spazia a 360 gradi dal monte Nanos alle Alpi della Carnia fino al Mare Adriatico.

 

Le mura, dalle quali il villaggio è circondato, risalgono al XVII sec., anche se inglobano resti di più antiche vestigia, mentre le due torri principali possono essere fatte risalire al periodo romano.

Le case del paese sono collocate concentricamente intorno alla chiesa di San Martino, il Santo della chiesa parrocchiale più grande del Collio, che ha anche dato il nome al paese. Un torrione di difesa della fortezza oggi funge da campanile dell'imponente chiesa barocca. Nell’interno si possono ammirare tre magnifici altari di marmo, oltre agli affreschi del pittore sloveno  Tone Kralj con immagini che raffigurano la vita di San Martino.

 


 

Entrando nel riparo della fortezza di Šmartno e passeggiando per le strette vie tra case vecchie e quelle rinnovate, si ha la sensazione di essere entrato in un labirinto medievale, soprattutto quando si entra nella Casa gotica. Questa porta questo nome proprio per l' interessante portale gotico in pietra che ci conduce oggi nella cantina. La costruzione,  di stile tardogotico dei primi anni del XVI secolo, è stata più volte restaurata, ma si può ancora vedere in più punti  lo stile gotico originale. Al primo piano si può ammirare il caratteristico gank (un ballatoio coperto sulla faccia e costruito interamente in legno), e le planete dipinte (tavelle del letto sopra le quali vengono messe le tegole). Il locale d'abitazione del piano superiore, a cui si accedeva attraverso l'entrata era diviso in una cucina, una camera “migliore” e la soffitta. L'arredamento della Casa gotica unisce elementi delle case tipiche del Collio e la cultura popolare della zona di Brda e rappresenta cosi una testimonianza viva che ci porta all'epoca delle radici di Brda.

Sul lato opposto della Casa gotica, Šmartno offre ospitalità agli artisti dei workshop della Casa dei pittori, dove nascono numerose opere d'arte.

Il ricordo della serenità di questi luoghi è un grande conforto, in questi tempi agitati!

Gianluigi Pagano

 

venerdì 30 ottobre 2020

Borghi d'Europa a Cormons : Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino

L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie

 

'L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie' è la campagna che continua a novembre le iniziative di

informazione che la rete Borghi d'Europa propone nel progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', patrocinato da IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica,Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Oggi il Friuli viene riproposto come crocevia dei Percorsi Internazionali, che Borghi d'Europa sviluppa dal 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

I temi affrontati sono molteplici. Si va dalla storia ( I Percorsi della Fede : la Via di San Rocco e la Via di San Martino), agli interventi di Gianluigi Pagano, direttore della rivista scientifica ND Natura Docet sui vini friulani (in collaborazione con l'Enoteca di Cormons e l'Associazione Vinoteka di San Floriano del Collio) ; dai materiali didattici del progetto Viaggio dentro la Vita donati alle comunità scolastiche agli incontri a convivio con la cucina di Terra e di Mare ; dalla Via della Pizza alle antiche osterie come luoghi di incontro .


Il tema della sostenibilità innerva tutte le iniziative : il racconto della filiera agroalimentare friulana

toccherà molte realtà europee, prima fra tutti la città di Roma.


Tutti questi temi verranno 'composti' in una serie di servizi informativi , che daranno vita ad una campagna multimediale, curata dall'ufficio stampa di Milano della rete Borghi d'Europa.

Ogni tappa a tema, ospiterà anche testimonianze ed eccellenze di altri territori che partecipano al

progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura.



venerdì 23 ottobre 2020

Oderzo, Terra di Storia e di Storie : l'Europa della scienza e della cultura

 


 Odèrso

cità pa' schèrso

punto perso

de l'universo

co 'l Montegan par traverso.



Oderzo, Terra di Storia e di Storie apre nell'ultima settimana di ottobre le iniziative di

informazione che la rete Borghi d'Europa propone nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura,patrocinato da IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica,Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

L'antica Opitergium raggiunse il massimo splendore nel I secolo come municipium romano.

Oggi viene riproposta come crocevia dei Percorsi Internazionali, che Borghi d'Europa sviluppa

dal 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale.


I temi affrontati sono molteplici. Si va dalla storia ( Gaia da Camino e il ricordo di Dante

Alighieri ), all'intervento di Gianluigi Pagano, direttore della rivista scientifica ND Natura Docet

sulla birra nella tradizione romana ( Percorso La Via della Birra).

L'accordo con CentroLife per il coordinamento e la revisione scientifica dei materiali didattici

del progetto Viaggio dentro la Vita, donati alle comunità scolastiche ; gli incontri a convivio

presso la Sosteria ristorantenoteca ( Percorso Terre di Roma ed Eurovinum,Il Paesaggio della vite

e del vino) ; le tematiche enogastronomiche ( gli interventi di Moro Formaggi sui temi dell'affinamento e un 'viaggio' attraverso i formaggi di altri Paesi d'Europa) ; il Percorso Aquositas,

Le Vie d'Acqua ( con la cucina di Terra e di Mare al ristorante Grancasa) e la Via della Pizza ;

le antiche osterie come luoghi di incontro ( da Capeotin,al Bersagliere,ecc.).


Tutti questi temi verranno 'composti' in una serie di servizi informativi , che daranno vita ad una campagna multimediale, curata dall'ufficio stampa di Milano della rete Borghi d'Europa.

Ogni tappa a tema, ospiterà anche testimonianze ed eccellenze di altri territori che partecipano al

progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura.

 

 

sabato 3 ottobre 2020

Il programma 2020/2021 presentato da Borghi d’Europa alla Locanda Orologio di Brazzano di Cormons

 


 



Il programma 2020/2021 presentato da Borghi d'Europa alla Locanda Orologio di Brazzano di Cormons

La presentazione del progetto 2020/ 2021 ‘L’Europa delle scienze e della cultura’ si è tenuta nelle giornate che Borghi d’Europa ha organizzato in occasione di ESOF2020 a Trieste e Cormons.

Un incontro a convivio presso la Locanda Orologio a Brazzano, degna cornice di un programma che prevede il definitivo completamento dei 10 Percorsi Internazionali presentati nella sede del Parlamento Europeo di Milano nell’aprile del 2029.

Nel mentre l’equipe di cucina dell’Orologio esprimeva il massimo in termini di creatività e fantasia, i vini dell’azienda agricola Marinig di Prepotto, dell’azienda agricola Blazic

di Cormons e dell’azienda agricola Korsic di San Floriano del Collio, hanno accompagnato il menù della serata.

“L’eleganza del locale, il cibo, i vini ed il sorriso del personale fanno della Locanda Orologio un luogo rilassante e piacevole dove poter soggiornare e pranzare. La Locanda Orologio rivisita i prodotti della tradizione unendoli a quelli del territorio.

Otto camere, finemente arredate, permettono di trascorrere brevi o lunghi periodi immersi nel fascino del Collio Friulano, famoso per il buon vino e per la sua cucina.

L’angolo della bottega, permette di acquistare vini dei produttori locali, così da potersi portare a casa un piccolo ricordo del Friuli.”
La storia
L’Unione Europea dichiarò il 2018 Anno europeo del Patrimonio Culturale, chiamando gli Stati Membri a realizzare attività ed iniziative volte a valorizzare il patrimonio e a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini.

Borghi d’Europa partecipò all’Anno Europeo del Patrimonio Culturale sviluppando una iniziativa di informazione che individuava ben 40 borghi e 40 beni culturali poco conosciuti.

Il viaggio si concluse con un dossier di oltre 2000 servizi informativi multimediali.

Nell’aprile del 2019, Borghi d’Europa presentava a Milano, nella sede del Parlamento Europeo,la naturale prosecuzione del progetto : la creazione di dieci Percorsi Internazionali sui temi ‘unificanti’ del dossier.

A distanza di circa un anno e mezzo dalla sua conclusioone, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha ritenuto necessario valutare quale sia stato l’effetto di questa iniziativa,

stipulando un accordo di ricerca con la Fondazione Scuola Beni e Attività culturali.Lo studio affidato all’Associazione per l’Economia della Cultura, ha la finalità di offrire un repertorio sostematico di evidenze sull’impatto promosso dalle attività che hanno ricevuto il marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Fra le 60 realtà coinvolte nella ricerca, vi è anche Borghi d’Europa.

Contemporanemente Borghi d’Europa sviluppa i Percorsi Internazionali nell’ambito del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’, Patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e di ESOF2020 Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza, nel biennio 2020-2021.

Borghi d’Europa ha deciso dunque di inserire i 40 borghi dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo, nel percorso d’informazione de L’Europa delle Scienze e della Cultura.
EUROSOSTENIBILITA’
Borghi d’Europa ha realizzato a Trieste e Cormons, due incontri in occasione di ESOF2020, sul tema della sostenibilità nella filiera agroalimentare.

Nel corso dell’incontro tenutosi al Porto Vecchio di Trieste, nel Quartier Generale di ESOF2020, il prof. Fantoni,Champion dell’iniziativa, ha affermato che “…una straordinaria eredità di ESOF2020 per Trieste è creare un istituto sulla sostenibilità basato anche sulle idee ascoltate in questi giorni in grado di valorizzare le competenze scientifiche e tecnologiche del territorio, di Trieste Città Europea della Scienza.”

La proposta è stata ribadita nel corso della conferenza stampa di chiusura, alla presenza del Presidente del Consiglio.
Borghi d’Europa ha deciso di far propria questa idea, dando vita immediatamente ad EUROSOSTENIBILITA’, Iniziativa internazionale di informazione e comunicazione sulla sostenibilità.

“ Esprimiamo una continuità concreta del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ sul terreno più congeniale a Borghi d’Europa, che è e rimane soprattutto una rete di informazione”.

L’iniziativa verrà presentata in diverse situazioni : a Trieste, in Calabria ( le Terre del Sud nel progetto L’Europa delle scienze e della cultura) e a Roma.

I primi obiettivi : la costruzione di Rete100 (grazie alla collaborazione con la rete Azzurro Blog), la realizzazione di incontri nei Territori del progetto, sul tema della sostenibilità nella filieraagroalimentare e il rilancio di Milano,Vetrina del Gusto.


 
 

venerdì 2 ottobre 2020

La sostenibilità nella filiera del vino: l'incontro con RoncSoreli a Prepotto

 



Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso il Quartier Generale di ERSOF2020, al Porto Vecchio di Trieste.

Fra gli interventi ricordiamo quello di Flavio Schiratti, proprietario dell’ Azienda agricola, da lui poeticamente battezzata “ RoncSoreli”, cioè: “Collina del Sole” di Prepotto. Egli ha presentato così la sua strategia operativa: “Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinché sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno.  Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.”



L’Azienda ora si presenta completamente ristrutturata, partendo dal restauro degli edifici, per ridare vita all’antico borgo, creando di una grande cantina, aperta all’ospitalità e dedicandosi alla valorizzazione dei vigneti storici e delle uve autoctone, che prosperano su una delle colline più belle della zona.

Il suo impegno non si è limitato a migliorare l’aspetto produttivo, ma è partito dalla regimentazione delle acque e dall’avvio di importanti interventi agronomici per il recupero dei vigneti antichi, con l’aumento della superficie vitata dagli originari 33 ettari a 42, ed ampliando la cantina e dotandola di nuove aree di accoglienza: sale di degustazione, il locale di vendita dei prodotti e, prossimamente, i mini-appartamenti per gli amici enoturisti.Ma senz’altro l’aspetto più rilevante della filosofia di questa ristrutturazione aziendale è stata l’attenzione all’ecosostenibilità, ottenuta considerando il vigneto come un ecosistema integrato con l’ambiente circostante e dedicando tutte le risorse e attenzioni affinché sia in grado di mantenere, intatto l’equilibrio dei processi ecologici che avvengono al suo interno

Si é quindi prestato la massima grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche, conservando le preziose aree boschive che incorniciano l’azienda, fornendo rifugio ad insetti e animali ed applicando la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. L’intervento umano avviene solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinché non avvenga lo sviluppo dei patogeni.

Tutto questo- afferma Schiratti - richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.”
Sono stati questi principi che hanno spinto l'Azienda ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e RoncSoreli ha quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico.

Fra i gioielli enologici prodotti, non poteva mancare un eccezionale Schioppetto, ma neppure Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon e,dulcis in fundo, Picolit.

G.P.

La sostenibilità nella filiera del Pane e della Pizza: Cuppone1963

 


 


La rete internazionale Borghi d'Europa ha inserito l'azienda Cuppone 1963 nei Percorsi Internazionali, segnatamente in quello dedicato ai Mulini del Gusto e alle Via del Pane e della Pizza. “ Un inserimento del tutto naturale -osserva Renzo Lupatin, Presidente di Borghi d'Europa- poiché Cuppone1963 rappresenta certamente una delle espressioni più avanzate che il tessuto produttivo italiano esprime nel settore dei sistemi di cottura per il pane e la pizza”. Nel corso del 2019 e del 2020, sono state molteplici le occasioni alle quali Cuppone 1963 ha potuto partecipare agli eventi organizzati nel quadro dell’iniziativa di ESOF2020: dalla conferenza stampa a Milano, agli stages di informazione che si sono svolti in Azienda e sulle rive della Piave, per la presentazione del progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”. Questo progetto gode dei prestigiosi Patrocini della IAI(Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica) oltre che di ESOF2020 Eurosciences Open Forum,Trieste Capitale Europea della Scienza.

Nell’ambito dei temi della sostenibilità e della scientificità della filiera agroalimentare che Borghi d'Europa ha sviluppato in questo contesto durante gli incontri di Trieste, Cuppone 1963 è stato il relatore ufficiale per quanto riguarda i sistemi di cottura del pane e della pizza: ricerca innovazione e tecnologie. “50 anni, sono un traguardo importante per Cuppone- commenta Federico Cuppone, Ceo dell'Azienda -, che dopo mezzo secolo di invenzioni continua a percorrere la strada della ricerca e dell’innovazione per proporre al mercato internazionale prodotti e soluzioni sempre all’avanguardia e consolidare il marchio CUPPONE nel mondo, come sinonimo d’eccellenza. Per esempio siamo i primi a progettare e utilizzare un sistema di controllo elettronico della temperatura e della potenza delle resistenze del forno per mezzo di un microprocessore. Questo sistema, che garantisce uniformità di cottura e risparmio energetico, è stato costantemente perfezionato ed è oggi utilizzato nelle serie più prestigiose di forni “

Alessio Dalla Barba


 

sabato 1 agosto 2020

Science in the city Festival: showcase!


ESOF2020 Trieste non si è accontentato di essere un prestigioso evento scientifico, ma ha voluto coinvolgere la città in una serie di spettacoli in cui arte e scienza, tecnologia e ambiente si mescolano, creando eventi divertenti, originali, curiosi, in calendario ad agosto e settembre, rivolgendosi anche al il grande pubblico

Tra i diversi progetti del festival iniziati, alcune mostre che hanno già aperto i battenti.
  • Cathedral effect” è la rassegna del fotografo Luigi Tolotti che indaga la relazione tra colori ed emozioni in un percorso espositivo in cui le sue “light boxes”, ricordando le finestre della Cattedrale di Tholey, appaiono come metafore ipnotiche. L’esposizione è visitabile presso la Galleria Prologo, a Gorizia, e Spazio d'arte Trart a Trieste.
  • La Scienza della Visione. Fotografia e strumenti ottici all’epoca di Massimiliano d’Asburgo” è al Castello di Miramare: pezzo centrale dell’esposizione è il megaletoscopio, uno strumento progettato attorno al 1860 per osservare stampe fotografiche applicandovi diversi effetti di luce. Mentre il progetto Fisica&Arte contro la CO2 promosso dalla Università di Udine comprende una esposizione presso la Biblioteca Statale di Trieste, conferenze e laboratori per promuovere l’interesse, la conoscenza e la riflessione sulle energie rinnovabili.
  • Il SISSA Summer Festival: si terrà nel Parco del Castello di Miramare la sera del 7 e l’8 agosto con due spettacoli intitolati “Spiral -brandelli di futuro” (“Dopo la fine del mondo, tutto ciò che a un uomo rimane è un'assistente digitale”, di Gigi Funcis e Lorenzo Acquaviva) e “Y.I.S.H.I- Your Integrated Systemic Home Intelligence” (“In coma dopo una banale tragedia domestica, il programma Yishi gestisce tutti i suoi bisogni, cercando di arginare un malfunzionamento che gli fa percepire sensazioni uniche”, di Gigi Funcis, Giulia Carollo, Lorenzo Acquaviva).
  • Sound Theatres”: un festival di musica contemporanea che si terrà da venerdì 4 settembre 2020 a sabato 5 settembre 2020 nel giardino del Museo Sartorio di Trieste pronto a diventare un palcoscenico per scienziati, artisti e filosofi e musicisti.
  • Alfa Romeo Jankovitz”: lo spettacolo, che si terrà il 31 agosto presso il Teatrino "Franco e Franca Basaglia" a Trieste, narra l’incredibile storia dei fratelli fiumani Oscar ed Gino Jankovits che negli anni Trenta del ‘900 progettarono e realizzarono un'auto da corsa destinata a entrare nella storia dell'automobilismo, l ’Alfa Romeo 6C 2300 Aerodinamica Spider.
  • Il mare nel piatto: alla scoperta della catena trofica”: organizzato dall’OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, è una cena per appassionati di mare e curiosi che vogliono approfondire il tema della sostenibilità e delle scelte alimentari sostenibili e consapevoli. All’Antico Caffè San Marco il 4 settembre alle ore 20.
  • A Basic sCience: un percorso bidirezionale scienza-teatro e teatro-scienza”: è il progetto dell’attrice Diana Hobel che dal 1 al 5 settembre organizzerà brevi monologhi di argomenti scientifici in inglese e in italiano per le strade di Trieste. Nel suo secondo percorso il progetto coinvolge i ragazzi del CUT Trieste in uno spettacolo-documentario sul dottor Semmelweiss di Céline che verrà proiettato all’evento finale di A Basic sCience del 6 settembre al teatrino Basaglia di San Giovanni.
  • World Science Café”: è un evento informale che vuole mettere in mostra la diversità culturale e scientifica dell'ICTP (Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam è). Il 5 settembre, gli scienziati e le scienziate dei diversi settori scientifici del Centro di Fisica saranno seduti ai tavolini di un caffè per un aperitivo, per incontrare il pubblico e parlare di scienza, ma non solo.
  • La notte degli ultracorpi”: una notte dal tramonto all’alba con il cinema di fantascienza, il 29 agosto. Il 24 agosto incontro con Gabriele Salvatores, regista del film “Tutto il mio folle amore”. Entrambi all’aperto, i due appuntamenti si terranno presso il teatrino Franco e Franca Basaglia del Parco di San Giovanni.
  • Arti Relazioni Scienze”: un festival itinerante e intermediale che proporrà una programmazione nell'ambito del teatro, della danza del video e dell'arte facendo interagire differenti linguaggi artistici, in diverse località del Friuli Venezia Giulia, da fine luglio a inizio settembre.
  • Le eccellenti”: lo spettacolo di Marcela Serli, che andrà in scena il 4 settembre nella Sala Grande del Teatro Stabile Rossetti, parte dalla storia di Rosalind Franklin, la scienziata che per prima riuscì a produrre delle immagini della struttura del DNA, per parlare di donne e talento in diversi ambiti. Nel cast, assieme alle attrici, una danzatrice, delle musiciste e ricercatrici universitarie.
  • Con un filo – Tra arte e geometria”: è il progetto di installazione artistica che si potrà ammirare, dal 20 agosto al 7 settembre, nel Mercato Coperto di Trieste. L’installazione è stata creata come una grande opera collettiva, assemblando modelli tridimensionali di piani iperbolici, pseudo sfere e superfici elicoidali, realizzati con tecniche tessili.
  • AdriAquaNet-fishtech nel piatto”: l'Università di Trieste, con la professoressa Sabina Passamonti, propone per mercoledì 2 settembre alle 20 una cena scientifica presso La Bottega di Trimalcione, con diversi piatti di pesce provenienti da aziende croate che sperimentano condizioni di allevamento avanzate.

Gianluigi Pagano

giovedì 30 luglio 2020

SAN MARINO, EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA E MARCHE INSIEME PER UN RILANCIO DEL TURISMO SOSTENIBILE


Passata la fase più drammatica del Covid è necessario riprendere le attività, ma con una nuova mentalità, non più alla ricerca del massimo guadagno, ottenuto spesso con un eccessivo sfruttamento del territorio e con un sistema ferocemente concorrenziale, ma con una mentalità collaborativa e rispettosa del territorio.
Per questo salutiamo con interesse il “Progetto di sviluppo del turismo sostenibile” a cura del TTT, Tavolo Territoriale per il Turismo, un gruppo di lavoro qualificato che coinvolge lo Stato di San Marino, due Regioni italiane (Marche ed Emilia Romagna), 107 Comuni e i nove Castelli sammarinesi.
Questa interessante iniziativa, fortemente voluta dalla Segreteria di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino, ha ricevuto il patrocinio dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) e il sostegno del Ministero italiano per i beni e le attività culturali e per il Turismo
San Marino
Il progetto, che è stato recentemente presentato a San Marino si propone di creare una rete in grado di coordinare un’offerta turistica capace di valorizzare le comuni eccellenze di un territorio vasto, unico e ricco di opportunità di vacanza, eventi, sport e cultura con un approccio che consentirà di generare benefici non solo per le imprese della filiera turistica ma anche per l’intera comunità locale. Un progetto innovativo sia per l’approccio metodologico, sia per la scelta di puntare fortemente su un valore comune dell’intero ambito, che è quello che si identifica nell’ambiente e nella natura come trait d’union attraverso il quale si sviluppano percorsi ed itinerari da effettuare in modalità slow e green.
Il TTT intende, invece, entrare nel minor tempo possibile nella fase d’azione per una sinergica attività che acceleri la sfida dei territori attraverso la cooperazione interna, l’integrazione e la sistematizzazione delle opportunità, e ciò è realizzabile solo mettendo al centro del sistema il territorio stesso e le sue eccellenze. Un progetto che, pertanto, prende avvio dalla necessità di avviare un nuovo modo di vivere il “patrimonio territorio”, che diventa incubatore di innovazione e di valorizzazione delle eccellenze, nella consapevolezza che i modelli sinora utilizzati per la valorizzazione turistica non sono più adatti a rispondere appieno alle mutate esigenze dei territori.
L’evento, che ha rappresentato un passaggio storico nelle relazioni fra i territori limitrofi, costituirà l’avvio del progetto che vedrà in tempi brevi la sua realizzazione e la definizione delle offerte turistiche comuni, sostenute da un’attività di marketing territoriale evoluto.

Gianluigi Pagano