Borghi d'Europa ha inserito nel 2018 (Anno Europeo del Patrimonio Culturale) Smartno, tra i borghi storici, avviando anche un itinerario di visite di giornalisti e comunicatori, che ha potuto godere della collaborazione dell'Ufficio Turistico di Brda, per la puntuale fornitura di materiali informativi.
Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del Parlamento Europeo il progetto dei Percorsi Internazionali. Fra questi, i Percorsi della Fede.
Nel 2020 riprende il viaggio dei Percorsi della Fede, proprio nell'anno in cui la Slovenia ha assunto la Presidenza di turno della IAI-Iniziativa Adriatico Jonica ( fino a maggio 2021).
Sempre nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di San Martino.
Smartno, un minuscolo borgo medievale che il poeta sloveno Alojz Gradnik ha definito “nido d’aquila” perché dalla cima la vista spazia a 360 gradi dal monte Nanos alle Alpi della Carnia fino al Mare Adriatico.
In questi giorni che precedono di poco il la festa di San Martino (che cade al'11 novembre), legata alla tradizione al primo assaggio del vino novello,( tanto che detto popolare dice: “A San Martino il mosto si fa vino”), sono ritornato col pensiero in una zona famosa appunto per il vino, in cui mi sono fermato spesso (e volentieri): il Collio.
Si tratta di un territorio, posto a cavallo fra Italia e Slovenia, di sconvolgente bellezza, con i suoi panorami di colline dolcissime, ricoperte di vigneti che producono ottimi vini, di cipressi e alberi da frutta. Su di esse sorgono borghi pittoreschi, fatti di case di pietra con i balconi di legno dove non mancano mai i fiori e viti rampicanti.
Di questo delizioso panorama ricordo particolarmente, situato proprio nel centro geografico del Collio il Borgo medievale di San Martino (Šmartno), , che il poeta sloveno Alojz Gradnik ha definito “nido d’aquila” perché dalla cima la vista spazia a 360 gradi dal monte Nanos alle Alpi della Carnia fino al Mare Adriatico.
Le mura, dalle quali il villaggio è circondato, risalgono al XVII sec., anche se inglobano resti di più antiche vestigia, mentre le due torri principali possono essere fatte risalire al periodo romano.
Le case del paese sono collocate concentricamente intorno alla chiesa di San Martino, il Santo della chiesa parrocchiale più grande del Collio, che ha anche dato il nome al paese. Un torrione di difesa della fortezza oggi funge da campanile dell'imponente chiesa barocca. Nell’interno si possono ammirare tre magnifici altari di marmo, oltre agli affreschi del pittore sloveno Tone Kralj con immagini che raffigurano la vita di San Martino.
Entrando nel riparo della fortezza di Šmartno e passeggiando per le strette vie tra case vecchie e quelle rinnovate, si ha la sensazione di essere entrato in un labirinto medievale, soprattutto quando si entra nella Casa gotica. Questa porta questo nome proprio per l' interessante portale gotico in pietra che ci conduce oggi nella cantina. La costruzione, di stile tardogotico dei primi anni del XVI secolo, è stata più volte restaurata, ma si può ancora vedere in più punti lo stile gotico originale. Al primo piano si può ammirare il caratteristico gank (un ballatoio coperto sulla faccia e costruito interamente in legno), e le planete dipinte (tavelle del letto sopra le quali vengono messe le tegole). Il locale d'abitazione del piano superiore, a cui si accedeva attraverso l'entrata era diviso in una cucina, una camera “migliore” e la soffitta. L'arredamento della Casa gotica unisce elementi delle case tipiche del Collio e la cultura popolare della zona di Brda e rappresenta cosi una testimonianza viva che ci porta all'epoca delle radici di Brda.
Sul lato opposto della Casa gotica, Šmartno offre ospitalità agli artisti dei workshop della Casa dei pittori, dove nascono numerose opere d'arte.
Il ricordo della serenità di questi luoghi è un grande conforto, in questi tempi agitati!
Gianluigi Pagano
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